Dopo che il quotidiano La Gazzetta dello Sport ha pubblicato mercoledì 13 settembre un articolo nel quale si dipinge a tinte forti una situazione di contrasto fra la Federazione e gli otto club che compongono l’attuale Italian Baseball League, qual è la posizione del Presidente FIBS Andrea Marcon in merito a questo argomento? “Vorrei chiarire che la Federazione ha trasmesso alle Società interessate una prima e poi una seconda bozza di ristrutturazione dei campionati delle serie di vertice proprio per avviare un confronto e arrivare all’incontro in programma con parte del lavoro fatto” precisa la massima carica federale “e come risposta abbiamo ricevuto alcuni documenti, predisposti da uno studio legale, che sono stati divulgati dai club in forma di comunicato stampa addirittura prima dell’invio alla Federazione. Non mi pare un modo particolarmente corretto per stabilire una piattaforma programmatica comune. Ciò che abbiamo ricevuto in seconda battuta dalle Società IBL, al di là di una dichiarata ‘irricevibilità’ della proposta della FIBS e di un francamente inspiegabile rifiuto di sedersi a un tavolo di discussione, se non alle loro condizioni, è un elenco di dichiarazioni di principio, diverse delle quali per altro ovviamente condivisibili nella loro genericità, privo però di qualsiasi indicazione operativa. Fra l’altro, venire a sapere dalla Gazzetta dello Sport che le otto squadre di IBL non parteciperanno alla riunione convocata per il 24 settembre è poi quanto di più incredibile possa accadere. Tengo a sottolineare che la forma privata scelta dalla FIBS per le comunicazioni inerenti questo argomento è squisitamente dettata dal senso di responsabilità istituzionale nei confronti di tutto il movimento. La Federazione deve rispettare e rispetta tutti. Penso questo sia, oltre che un valore, un dovere per chi governa il movimento, che, pur nel pieno rispetto dei ruoli e della storia, non può essere relegato a otto realtà. Ho l’impressione che si voglia assimilare nei costi la prima alla seconda serie, senza volere però condividerne con altri l’opportunità. Sembra quasi che non si voglia permettere ad altre realtà di entrare a far parte della serie maggiore, escludendo completamente qualsivoglia criterio di meritocrazia, che peraltro è presente in ogni altro campionato di vertice italiano. Credo sia sacrosanto allargare la possibilità di partecipazione al massimo campionato di baseball a chi se lo guadagna sul campo, introducendo nuovamente promozioni e retrocessioni e ripristinando il diritto sportivo."
Si contesta la scelta di aver previsto una riunione con più squadre rispetto alle otto di IBL "Non penso proprio sia un demerito voler ascoltare anche tutte le altre realtà che potrebbero essere interessate da questo cambiamento. Se mi è consentito, il voler coinvolgere tutte le entità che potenzialmente possono far parte di un progetto di crescita, di cui l’anonimo, agguerrito dirigente citato da Gazzetta fa oggetto d’accusa nei miei confronti, è per me, da Presidente Federale, motivo di vanto.”
Nell’articolo si paventano clamorose soluzioni alternative, come il trasferimento all’estero dell’intero lotto, domandandosi quale sarebbe la posizione del CONI. “Beh, il CONI, e in particolare il Presidente Malagò e il Segretario Generale Fabbricini sono ovviamente e da tempo perfettamente al corrente di tutto, comprese le voci di un ipotetico trasferimento all’estero del Campionato, sulle quali credo non serva nemmeno che mi esprima. Devo sottolineare che il ritorno a un sistema di merito sportivo, che preveda promozioni e retrocessioni, è particolarmente gradito ai vertici del Comitato Olimpico, così come ribadito al sottoscritto anche lo scorso lunedì dopo che, comunque, il Presidente Malagò si era già espresso chiaramente in questo senso sia in occasione della Consulta delle Regioni, che alla nostra Conferenza Stampa di inizio attività. Penso che, se l’obiettivo dell’annuncio di questa minacciata soluzione avesse lo scopo di ‘fare rumore’, almeno il risultato di avere un articolo a tre colonne sulla Gazzetta è stato ottenuto; adesso però è il momento di sedersi e andare sul concreto: questo ‘no’ delle società della IBL di quest’anno, combinato con il dichiarato rifiuto di dialogare mi suona veramente singolare. Confido invece che il 24 settembre prossimo ci si possa incontrare per esprimere liberamente le proprie posizioni e idee, che il Consiglio Federale dovrà poi sintetizzare in un programma di sviluppo importante per il vertice: quello che interessa a tutti noi è proprio una vetrina attraente, integrata pienamente nello sviluppo dell’intero movimento.
Siamo nelle condizioni, oggi, di dovere e potere cambiare, di costruire un progetto nuovo, senza timori. La FIBS ne è perfettamente consapevole, spero e credo lo si possa fare con il contributo di tutti.”
A chi si chiede con quale stato d’animo stia vivendo questo momento cosa vuole rispondere? “Sono tranquillo e lavoro come sempre con la massima intensità possibile. Mi fa sorridere leggere frasi tipo ‘voglio proprio vedere cosa dirà al CONI’ oppure ‘non viene a vedere l’IBL perché ha paura delle Società’. Come ho detto, con il CONI i rapporti sono costanti e continui, nella massima serenità e spirito di collaborazione e per questo non posso che ringraziare i vertici di Palazzo H. Per il resto, posso garantire che mi piacerebbe essere presente sempre e su tutti i campi, ma a causa degli impegni federali e lavorativi (ahimè la pensione è piuttosto lontana!) mi vedo costretto a volte a delegare ai miei collaboratori la rappresentanza della Federazione.
Una cosa però mi permetto di dirla: consiglio di non interpretare come indecisione e tanto meno timore il mio atteggiamento di ‘testa bassa e pedalare’.”
di Marco Landi