Nella splendida cornice dei due campi di Staranzano (GO) si è svolto Alpe Adria 2018, un torneo riservato agli atleti under 12 ed under 15 basato sul concetto di pace ed amicizia. La società Staranzano Ducks, organizzatrice dell'evento, ha ponderato la scelta di non consegnare nessun premio ai primi classificati delle due categorie, in quanto quando sul campo si possono osservare dei valori veri e sinceri, ogni team vince. Nell'anno in cui si celebra il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, questa scelta sembra ancor più giusta e concreta.
Il torneo Alpe Adria non è stato solo un modo per celebrare il concetto di pace, ma anche un banco di prova per il lavoro svolto dello Staff Unico Italia, responsabile delle selezioni nazionali under 15. Abbiamo colto l'occasione per scambiare due parole con alcuni membri di questo gruppo di lavoro: Roberto De Franceschi, manager della Nazionale under 15; Alessandro Cappuccini, team manager; Alberto Furlani, coach.
Abbiamo chiesto loro le impressioni su questi "test match", ed il primo a rispondere è stato proprio il manager: "È un lungo percorso quello che ci ha portato fino a qui. Con lo staff azzurro Italia Unica ci siamo interessati molto all’annata 2004, che abbiamo selezionato durante tutto l’inverno con diversi clinic e camp organizzati in tutta Italia. Penso che in una decina, dodici tryout svolti abbiamo raccolto infiniti dati, in quasi 300 ragazzi, selezionando almeno 3 atleti in ogni occasione. Siamo arrivati al numero di 22-23 classe 2004 ed una ventina di 2003, che sono oggi qui a Staranzano a giocarsi a questo torneo. Pensiamo di aver fatto un buon lavoro, anche perché avendo avuto la possibilità di visionare per più volte gli stessi ragazzi pensiamo di non aver lasciato niente al caso. Anche se qualcuno ci fosse sfuggito, ci prenderemo la responsabilità di rivedere più in la nel tempo ogni giocatore, in modo da preparare al meglio quello che sarà il prossimo anno". Abbiamo studiato un progetto molto importante con la Federazione" continua De Franceschi "il quale ci porterà a svolgere ben 4 tornei di livello. Questo di Staranzano è stato il primo, dove abbiamo gettato le basi, e direi che tutto sommato ci trova abbastanza soddisfatti, anche perché ci ha dato l’opportunità di osservare dei ragazzi che conoscevamo solamente in ambito di tryout."
De Franceschi continua con le impressioni sull'esperienza vissuta proprio in questo torneo: "Il lavoro è cominciato sotto i migliori auspici, i ragazzi si sono comportati abbastanza bene, abbiamo ricevuto dei buoni input soprattutto per quanto riguarda l’aspetto del comportamento. Gli atleti hanno già formato un bel gruppo. Differente la questione del fattore tecnico: avremo molto da lavorare, ma su questo eravamo preparati. Ricordiamo che la maggior parte di questi ragazzi fino a 2 anni fa giocava sul campo corto. Io le chiamo “creature”: sono atleti di 14, 15 anni che hanno avuto solamente un anno di ambientamento sul campo lungo." A queste dichiarazioni, Alberto Furlani aggiunge: "Questo torneo è stato un ottimo banco di prova. Ci ha permesso di valutare al meglio i giocatori, di effettuare dei cambi in corsa, anche per quanto riguarda le posizioni sul campo di gioco. Ad esempio, nel passaggio dal campo piccolo al campo grande uno dei fattori da valutare è la fisicità, ed una buona interbase può facilmente diventare una ottima seconda base. Dobbiamo lavorare moltissimo sulla conoscenza del gioco: per fare un esempio, abbiamo notato diversi giocatori fuori posizione sulla difesa del bunt. Vorremmo organizzare delle sessioni di allenamento per questa nazionale dove poter insegnare, oltre a tutto il resto, anche le regole fondamentali, quelle scritte e quelle non scritte".
Il manager della nazionale riprende poi la parola entrando più nello specifico: "La soddisfazione più grande è stata quella di battere la nazionale 2003, molto più attrezzata e con un po’ più di esperienza, giocando una partita inaspettata sotto l’aspetto dell’attacco: una serie di battute molto profonde ed addirittura un fuoricampo di Elia Sartini hanno condotto i più giovani alla vittoria. Buono anche l’aspetto caratteriale: più di una volta la squadra si è trovata sotto di 2, 5 punti ed ha subito recuperato. Mi è piaciuto in assoluto il comportamento contro la Germania, squadra che possiamo considerare la nostra bestia nera. Contro una selezione di 2003 e 2004 tedeschi, che si sta preparando per i mondiali, siamo riusciti a rimanere in partita quasi per metà dell’incontro. Con Alessandro Ercolani sul monte poi, un ragazzo che ha già una discreta esperienza, siamo riusciti a tenerli a bada sul fronte dell’attacco, dimostrando che comunque con qualche aggiustamento potremo competere ad un buon livello nel futuro. Lavoreremo in tutta la stagione estiva" continua De Franceschi "e nella prossima stagione invernale per preparare questi ragazzi ad affrontare tecnicamente e psicologicamente il prossimo europeo. Stiamo tenendo sotto controllo già anche 4 o 5 ragazzi classe 2005. Anche per questo, lo staff di Italia Unica sarà presente al mundial hit di Buttrio, dove giocherà anche la nazionale under 13 campione europea in carica, proprio per iniziare a visionare qualche ragazzo interessante e di buone prospettive da inserire nel gruppo".
Roberto conclude dandoci delle opinioni sul settore dove, forse, ci sarà più da lavorare, ovvero quello dei lanciatori: "Monte di lancio molto vario e, passatemi il termine, variopinto. Abbiamo già delle certezze, almeno 2 o 3 partenti in crescita che potremo schierare in futuro, ed una discreta banda di doppi ruoli (lanciatore ed interno) da tenere sotto controllo e scremare al bisogno. Durante il corso della stagione i ragazzi verranno tenuti sotto controllo dai pitching coach delle squadre di appartenenza, in accordo con noi, per aumentare il livello anche nelle loro sedi. Lavoreremo molto anche sui ricevitori".
Una piccola nota sulla difficoltà nel lavorare in questo staff arriva, infine, dal team manager Alessandro Cappuccini: "La categoria under 15 è molto difficile da selezionare: non è come per gli under 18, dove in alcuni casi esistono delle statistiche che ti portano a decidere al meglio e capire la qualità di un giocatore prima di vederlo giocare. Nel nostro caso, i ragazzi si presentano ai tryout dichiarando di giocare in 2, 3, 4 ruoli. Anche dopo 5 raduni, potremmo non essere riusciti a visionare un giocatore mentre si esprime nel suo vero ruolo. Tutti vorrebbero essere dei lanciatori, come se ci fosse la falsa speranza di avere più opporturnità di una convocazione in maglia azzura, ma sarebbe ottimale per noi sapere il ruolo per loro più confortevole, dove si sentono più forti o a loro agio. Più semplicemente, quello dove giocano durante la settimana". Dando poi uno sguardo agli atleti in campo, Cappuccini conclude: "Quelli convocati oggi non saranno di sicuro i migliori in assoluto, o quelli che verranno sempre convocati, in quanto teniamo monitorati molti altri 2004. L’anno prossimo questa selezione dovrà essere pronta per l’Europeo, ma non trascureremo qualche 2005. Il mio impegno sarà basato sull’organizzare dei veri e propri percorsi di allenamento, dei ritiri per lavorare su giochi, schemi e fondamentali".
Da Staranzano (GO), Andrea Andrian.