Un totale di oltre seimila spettatori hanno affollato i campi di Havlíčkův Brod e Kostelec nad Orlicí per assistere ad una cinque giorni che certifica la crescita del softball maschile europeo ed incorona per la quarta volta consecutiva la Repubblica Ceca al termine di un torneo che ha visto cinquantatré partite, settecentosessantaquattro punti segnati e novanta fuoricampo battuti da parte delle 12 nazioni che hanno preso parte alla competizione.
Alla Repubblica Ceca, che ha vinto 10 delle ultime 12 edizioni del Campionato Europeo di Softball Fastpitch organizzato dalla ESF (European Softball Federation), non era mai successo di vincerne quattro di fila. Ci hanno provato nel 2003, ma a Chocen ad avere la meglio furono i Paesi Bassi, che invece nel 2010 chiusero al quarto posto quando sempre a Havlíčkův Brod la Danimarca riuscì a spezzare l’egemonia dei boemi.
Questa volta, nuovamente a Havlíčkův Brod, nessuna selezione è stata in grado di fermare la Repubblica Ceca ad eccezione proprio dei Paesi Bassi, i quali tuttavia hanno perso le ultime due decisive sfide contro i cechi, che hanno potuto vantare un pitching staff formidabile con Michael Bala, Jonas Mach, Marek Joska e Petr Frejlach autori di un totale di 5 complete games in 10 partite con una ERA di 1.78, la più bassa del lotto, ed un attacco che non ha avuto timori nel colpire i lanciatori avversari.
La compagine ceca ha infatti chiuso il torneo al primo posto anche per media battuta (.402) e media arrivi in base (.526), ha segnato più punti (105) e battuto più fuoricampo (25) e fa parte delle quattro squadre (Danimarca, Slovacchia e Svezia) a poter vantare una bilancia positiva tra basi su ball guadagnate (56) e strikeouts subiti (42).
Negli incontri disputati, soltanto una squadra è stata capace (oltre ovviamente agli Oranje bravi ad infliggere l’unica sconfitta alla squadra di casa) di tenere testa ai campioni d’Europa, che hanno vinto tutte le partite per manifesta eccetto una: la terza del girone A, vinta 3-2 contro la Gran Bretagna all’ultimo respiro grazie al fuoricampo di Matous Kasal, che nell’occasione ha colpito il primo di due walk-offs.
Gran Bretagna che, anche se non ha chiuso tra i primi tre a causa della decisiva sconfitta contro la Danimarca nella finale per il terzo posto, è stata forse la sorpresa più interessante del Torneo. Reduce dal quinto posto nel 2016 e da un quarto posto nell’edizione precedente, la selezione britannica ha dato del filo da torcere a chiunque. Comandata dal secondo miglior gruppo di lanciatori dell’Europeo composto dagli strepitosi Richard Haldane, James Darby (decisivi anche in battuta) e Kyle Linton (gruppo leader per complete games, 7, e strikeouts, 100), ha vinto tre partite per manifesta e perso due delle tre partite con uno scarto di un solo punto. Unica nota negativa è stato forse l’attacco che non ha brillato quanto dovuto ma che ha concluso comunque ai primi tre posti per fuoricampo (12) ed ai primi cinque per punti segnati (70). Soltanto l’attacco della Danimarca, seconda solo alla Repubblica Ceca per punti segnati, fuoricampo e OBP, e vincitrice 7-2 nell’ultima sfida di venerdì, ha tolto ai britannici la medaglia di bronzo e la qualificazione al primo Mondiale del 2019, motivo per il quale i sudditi di Sua Maestà Elisabetta II devono essere comunque soddisfatti del loro cammino. Cammino che fa felice la Croazia, che conferma il piazzamento del 2016 dimostrando di essere cresciuta soprattutto in battuta ma lamentando al contempo una flessione nel reparto lanciatori che pur chiudendo al quinto posto per ERA, peggiora rispetto alla scorsa edizione. In ogni caso, la Croazia passa dal 2-3 del 2016 al 6-3 del 2018 grazie ai battitori Hrvoje Jerbic, vincitore del titolo di battuta con una media di .640, e Kristjian Belas protagonisti di 23 degli 82 punti battuti a casa dalla squadra al di là dell’Adriatico.
Non possono essere contenti invece i belgi, che fanno due passi indietro rispetto al 2016 chiudendo al quinto posto frutto di due sconfitte in più rispetto alla edizione nel quale vinse la medaglia di bronzo. La formazione belga è partita bene ed ha chiuso il primo turno perdendo solamente contro la Repubblica Ceca e la Gran Bretagna (5-4), ma nel secondo turno ha perso due partite per manifesta vincendo solamente gli incontri con Israele, l’ultimo dei quali valevole per il quinto posto. Il risultato finale della sorpresa del 2016 è figlio anche di un peggioramento nei numeri offensivi e dei lanciatori. I lanciatori dei tricolori hanno fatto meglio solamente delle cenerentole Lituania, Svezia e Slovacchia, e della Germania mentre l’attacco ha risentito dello scarso utilizzo del veterano Wout Cnops – tormentato da problemi fisici - autore di un fuoricampo importante nella one-run game vinta contro l’Italia.
Italia e Germania, nonostante l’eliminazione al primo turno, hanno invece buoni motivi per i quali essere ottimisti. Entrambe hanno vinto più partite rispetto alla passata edizione, inoltre l’Italia è stata capace di giocarsela contro nazionali più esperte come Belgio e Croazia. Il pilastro della selezione azzurra è stato indubbiamente Diego Drigani, che ha contribuito sia in attacco (leader di squadra per media battuta, media arrivi in base e RBI), sia in pedana dove si è confermato l’unico in grado di reggere contro le squadre avversarie. Che il problema principale dell’Italia fosse il pitching staff, lo si sapeva già dall’inizio (anche se il quadro complessivo è decisamente migliorato rispetto a due anni fa) ed è forse proprio la debolezza dei lanciatori ciò che ha relegato l’Italia al nono posto del torneo. L’attacco, invece, è stato in chiaroscuro: se da un lato i battitori messi in campo da Sgnaolin hanno chiuso il torneo al sesto posto per numero di valide (59) ed al quarto posto per media battuta (.337), l’Italia ha chiuso ultima per punti segnati (47) ed è stata l’unica squadra della competizione a non colpire fuoricampo nonostante abbia giocato contro alcuni dei pitching staff con più fuoricampo subiti nel torneo (Lituania, Svezia, Germania, Belgio). I problemi offensivi nelle situazioni punto sono stati pagati a caro prezzo nelle partite con Belgio e Germania, che se vinte avrebbero potuto cambiare il destino della squadra azzurra, e Gran Bretagna, anche se contro la selezione d’oltre manica non c’è stata affatto storia.
Nonostante tutto ciò, il programma del softball maschile italiano è ancora giovane ed i buoni risultati raggiunti e mostrati in questo Europeo premiano il lavoro svolto da Mastropasqua e Sgnaolin e lasciano intravedere buone prospettive all’orizzonte.
Germania anche meglio dell’Italia. Negli ultimi anni i tedeschi hanno fatto passi da gigante anche nel softball maschile, come dimostrato da questa edizione del Campionato Europeo. Allo 0-5 e nono posto in coabitazione con la Svezia di due anni fa, si contrappone il 4-5 e l’ottavo posto del 2018. La Germania ha battuto tutte le nazionali alla sua portata (Lituania, Italia, Slovacchia, Svezia) compensando le sconfitte per manifesta inflitte da Gran Bretagna, Belgio e Repubblica Ceca. Altre due manifeste sono poi arrivate contro la Croazia, che proprio contro la Germania ha conquistato il settimo posto.
Pochi miglioramenti per la Svezia (1-7), che chiude a sandwich tra le due debuttanti Lituania (0-8) e Slovacchia (2-5). La strada è ancora lunga soprattutto per queste squadre, che hanno dimostrato di non avere ancora il livello necessario per competere contro le squadre di seconda fascia come Italia e Germania.